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L’ultimo episodio di Chicago Med andato in onda lascia una domanda: che sia giunto il momento di cambiare copione?

Il quarto episodio della sesta stagione di Chicago Med porta con se una certezza: per mia fortuna esistono Daniel Charles, e l’unica e insostituibile Maggie! Ma vediamo cosa abbiamo: coppie che escono fuori dal nulla, il mai una gioia di Will dietro l’angolo (ci saranno delle conseguenze, fidatevi!) e un Ethan che, lasciatemelo dire, è ormai diventato come quei ritornelli che nessuno vuole più ascoltare. Ma che, purtroppo, si ripetono ancora e ancora e ancora.

Chicago Med 4x13 - Recensione: Il mai una gioia colpisce ancora

Il nuovo episodio di Chicago Med torna a mostrarci il Covid. Ammetto che ci sono momenti in cui preferirei non rendermi conto di ciò che sta accadendo. Solo per pochi istanti, solo il tempo di un episodio. Ma poi mi ricordo quanto mi hanno emozionata alcune scene di questa stagione, e vado avanti. Peccato che questo episodio non sia stato come i precedenti.

Partirei da Natalie e Crockett. Complimenti per l’intervento, quella ragazza avrà una possibilità grazie al loro azzardo, ma… La prima cosa che mi è venuta in mente mentre erano nell’ufficio della Goodwin? Se fosse stato Will ad operare quella giovane donna, Natalie starebbe ancora urlando. Ad episodio finito. La coerenza, questa eterna sconosciuta.

Ciò su cui non riesco invece a sorvolare è questa nuova coppia la cui chimica, vi prego, me la dovete spiegare. Mostratemela. Mostratemi come e quando è nata questa “coppia” perché io proprio non ci arrivo. Non la vedo.

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Natalie continua ad essere difficilmente sopportabile mentre Crockett, sorry not sorry, anonimo come pochi. Mancano quegli episodi di Chicago Med in cui non attendevi altro che l’arrivo di Connor Rhodes. Permettetemi di dire che non capirò mai per quale motivo Colin Donnell non sia più parte della serie. Una mossa azzardata… e del tutto sbagliata.

i'm glue, baby | Colin donnell, Chicago med, Chicago pd

Will e April iniziano a lavorare insieme. April ha bisogno di sentirsi utile, proprio come quando lavorava nel reparto Covid. Il dottor Halstead intanto, si è gettato in questa sperimentazione. E mentre possiamo pensare che sia anche nobile il suo voler aiutare a “tutti i costi” quelle persone, riusciamo ad annusare quel mai una gioia distante forse chilometri. O qualche metro.

Perché arriverà. E’ una scienza esatta. E la prima volta che avrei apprezzato una ramanzina da parte di April, la nostra infermiera del Chicago Med approva e resta in silenzio. Un applauso ad April e una standing ovation per Will (un passo avanti, dieci indietro). Insomma, le conseguenze della scelta di Will arriveranno mentre Natalie continuerà a copulare con il buon Crockett.

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Maggie (per fortuna che esiste altrimenti Ethan sarebbe in pericolo di vita un giorno si e l’altro pure) dovrà affrontare una situazione impossibile da gestire. Quel bambino che ormai è il suo bambino, potrebbe non ricevere in tempo un nuovo fegato. Teniamo le dita incrociate, ma non si tratterebbe di Chicago Med se non ci fosse lo stesso pericolo di sempre dietro l’angolo. Quel mai una gioia pronto a colpire sempre e comunque. Pronti?

Ethan ha deciso di chiedere aiuto. O almeno ha fatto un passo verso quella direzione. Questo vuol dire che nei prossimi episodi di Chicago Med la smetterà di essere così dittatoriale e insopportabile? Abbiamo capito: le missioni, il dovere da compiere. Ma questa storia ha decisamente stancato. E dire che era tra i miei preferiti. Posso capire il dolore, il peso da dover sopportare nel dover decidere per la vita delle persone (soprattutto in questo momento). Ma, proprio come Will, tutto quello che riesco a vedere è un personaggio che non cresce, non si muove. E che, per un passo avanti, ne fa dieci indietro.

Chicago Med 5x15 - Recensione: Il mai una gioia di Will Halstead

Non posso negarlo: se Ethan volesse prendersi una pausa non sarebbe una cattiva idea. Se la Goodwin avesse scelto diversamente, forse non ci troveremmo in questa situazione: con il personale del pronto soccorso pronto ad uccidere il dottor Choi e un Will intento ad aspettare il prossimo mai una gioia.

Poi c’è lui, Daniel Charles. La colonna portante del Chicago Med. Sempre pronto ad ascoltare, anche quando avrebbe bisogno di essere ascoltato. Le sue parole, semplici e dirette, colpiscono al cuore della persona a cui sono rivolte. Lui c’è sempre, per i suoi pazienti come per quella famiglia costruita al Med. Quante volte mi sono chiesta cosa sarebbe questo show senza di lui. Speriamo di non doverlo mai scoprire.

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