Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione

Esce oggi 20 Dicembre al cinema Aquaman e il Regno Perduto, il film con protagonista Jason Momoa. Ecco la nostra recensione

Esce oggi 20 Dicembre nelle principali sale cinematografiche italiane Aquaman e il Regno Perduto, ultimo film del DCEU (DC Extended Universe) per come l’abbiamo imparato a conoscere in questi anni. Noi di Bingy News abbiamo avuto la possibilità di vedere questo film in anteprima e adesso siamo pronti a darvi la nostra recensione.

Non riuscendo a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di annientare Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta, in possesso del potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola, è più temibile che mai. Per sconfiggerlo Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per forgiare un’improbabile alleanza. Insieme dovranno mettere da parte le loro divergenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman, e il mondo intero, da una distruzione irreversibile.

Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione
Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione

Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione

Ci troviamo di fronte al capitolo finale e non solo per quanto riguarda il re di Atlantide, ma anche alla fine di un’era, quella appunto del DCEU. Aquaman e il Regno Perduto è infatti l’ultimo film appartenente alla DC Extended Universe per come l’abbiamo conosciuto esattamente dieci anni fa. Non so voi, ma di solito, nel momento in cui si arriva alla fine di un viaggio, si prova una certa sensazione di vuoto e nostalgia, soprattutto quando si ha a che fare con un prodotto eccezionale.

Ancora oggi, vent’anni dopo la sua fine si parla ancora di Buffy the Vampire Slayer (ricordo perfettamente la sensazione provata dopo la visone del series finale) o più recentemente, quella Guardiani della Galassia: Volume 3, dove James Gunn riesce a donare un’ottima conclusione alla fine di una trilogia.

Purtroppo però non si può dire lo stesso di Aquaman e il Regno Perduto, ennesimo tentativo traballante e inconcludente dell’era appartenente allo Snyderverse. Mentre lo si osserva, non si può fare a meno di pensare a tutte le enormi potenzialità contenute in questo progetto e di come queste enormi potenzialità siano state tristemente sprecate.

Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione
Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione

Aquaman e il Regno Perduto è un prodotto abbastanza piatto, con al suo interno una trama noiosa, tremendamente prevedibile e scontata. Si adagia talmente tanto ai suoi cliché che non viene lasciato nulla allo spettatore da interpretare.

Inoltre, all’interno del film sono presenti troppi riferimenti presi da altre saghe e da altri film, e no, non mi riferisco alle citazioni e easter egg come Cast Away, Loki e persino Harry Potter “Te ne ritorni ad Azkaban”, mi rivolgo a tutti quei momenti presenti che sembrano delle vere scopiazzature presenti all’interno della narrazione (tanto che in alcuni momenti viene da chiedersi se si stia guardando Aquaman e il Regno Perduto o Black Panther)

Anche uno dei luoghi mostrati, quello subacqueo punto segreto d’incontro tra i due mondi, dove sono presenti i “brutti ceffi” (pirati, contrabbandieri), che svolgono le loro attività illecite, è palesemente una copia sottomarina del Mos Eisley di Star Wars dove il suo capo è addirittura una replica esatta di un Jabba the Hutt marino.

Bisogna essere onesti, e spezzare una lancia in favore di questo film. La travagliata produzione intrisa di continui rinvii tra la pandemia di Covid, i cambiamenti di leadership che hanno portato alla nascita nel 2022 dei DC Studios con James Gunn come direttore creativo, il processo di diffamazione divenuto evento mediatico e virale tra Johnny Depp e Amber Heard, hanno fatto sì che molte delle scene di Mera fossero tagliate, ridotte al minimo indispensabile, non hanno certo aiutato la riuscita del film che zoppica spesso tra una scena e un altra donando allo spettatore la percezione che ci sia qualcosa di sconnesso.

Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione
Aquaman e il Regno Perduto: La Recensione

I personaggi di Aquaman e il Regno Perduto

Da lodare l’interpretazione di Jason Momoa, la simpatia, il carisma, riescono ad intrattenere il pubblico complice anche il giusto ritmo delle scende d’azione. Sembra proprio che il personaggio di Aquaman sia stato cucito proprio per Momoa.

Dall’altra parte troviamo Patrick Wilson nei panni di Orm che riesce bene come controparte di Aquaman. Orm, riflessivo, freddo, calcolatore, con un gran senso dell’onore e amore per Atlantide fa da perfetto bilanciere allo scapestrato, istintivo e burlone Arthur.

E’ innegabile però anche il questo caso, che le dinamiche e l’evoluzione del rapporto che hanno i due fratelli è un chiaro riferimento al rapporto tra Thor e Loki.

Bene anche per Yahya Abdul-Mateen II che torna a vestire i panni di Black Manta è un discreto cattivo che vuole distruggere il protagonista spinto da motivazioni personali (che originalità).

Ciononostante il riferimento a Thor, uno dei punti forti di questo film risiede nel suo cast, non solo quello formato dai suoi protagonisti, ma anche per quanto riguarda gli altri personaggi interpretati da Nicole Kidman, Dolph Lundgren, Temuera Morrison e Randall Park sono un cast corale molto forte.​

Aquaman e l’ambiente

Uno dei temi su cui si impegna il film è quello ambientalista. Per quanto possana starci sulle scatole gli ambientalisti anzi non sono loro il problema ma gli eco-attivisti, è innegabile che il riscaldamento globale, l’effetto serra sono delle conseguenze di come gli essere umani hanno trattato il globo terrestre in cui vivono.

Aquaman e il Regno Perduto vuole lanciare un messaggio di come la collaborazione tra i popoli può attivamente aiutare tutto l’ecosistema, una sorta di COP (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) tra gli umani e i regni di Atlantide.

Intelligente l’incipit dell’immaginario Oricalco, l’antico carburante utilizzato dai regni di Atlantide che era era stato dismesso in quanto il suo utilizzo era troppo tossico e inquinante, accantonato nei deposito perché la sua distruzione avrebbe provocato danni ben più gravi all’ambiente, un po’ come quando si decide di dar fuoco alla spazzatura per eliminarla senza pensare alle conseguenze, a come siano dannose le sostanze rilasciate dalla combustione.

Aquaman e il Regno Perduto seppure sia un film che lascia poco all’immaginazione e all’interpretazione con molti problemi, rimane comunque un film leggero che si lascia guardare senza molte pretese.

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