Black Panther: Wakanda Forever, Recensione del nuovo film Marvel Studios

Ecco la nostra recensione di Black Panther: Wakanda Forever, il nuovo film Marvel Studios che uscirà domani 9 novembre al cinema

Uscirà domani 9 novembre nelle sale cinematografiche italiane Black Panther: Wakanda Forever, il nuovo film targato Marvel Studios con protagonista Letitia Wright. Noi di Bingy News per l’occasione abbiamo visto il film in anteprima e ora siamo pronti a darvi la nostra recensione.

Black Panther: Wakanda Forever, Recensione del nuovo film Marvel Studios
Black Panther: Wakanda Forever, Recensione del nuovo film Marvel Studios

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda.

Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

Black Panther: Wakanda Forever, Recensione

Come gli amici, i famigliari e soprattutto i fan di tutto il mondo hanno pianto la prematura dipartita di Chadwick Boseman, così Okoye, Nakia, la principessa Shuri, M’Baku, la Regina Ramonda e tutta Wakanda cerca di elaborare il lutto per la morte del loro Re T’Challa.

Ryan Coogler, regista non solo di questo film ma anche del primo Black Panther del 2018 decide di dedicare interamente Black Panther: Wakanda Forever alla memoria di Chadwick Boseman, l’attore protagonista del film del 2018 scomparso nell’ agosto del 2020 a causa di un tumore al colon.

Al centro della storia il dolore e l’elaborazione del lutto

Pieno di sentimento di emozione, Black Panther: Wakanda Forever è una storia incentrata sul dolore e su quanto sia importante l’elaborazione del lutto. Non solo il funerare o i vari rituali legati alla tradizione di un popolo, ma anche l’elaborazione del lutto che ognuno di noi affronta personalmente.

La capacità di accettare la perdita, il darsi pace come unico strumento per riuscire ad andare avanti. Principalmente di quanto sia importante trovare una chiusura, riuscire a lasciarsi alle spalle tutta la rabbia. Rabbia che troppo facilmente può sfociare in vendetta e la vendetta si sa, può solamente consumarti fino a che non rimane solo un’ombra della persona che eri una volta.

Lo abbiamo visto nel primo Black Panther con N’Jadaka / Killmonger e più recentemente con Wanda in Doctor Strange nel Multiverso della follia e anche in questo film ma non vi diremo nè come e nè quando per non rovinarvi la sorpresa, cosa può causare la rabbia e il desiderio di vendetta o un lutto non elaborato.

Black Panther: Wakanda Forever, Recensione del nuovo film Marvel Studios

Estremamente Attuale

Anche se alcuni temi sono stati più volte affrontati e non solo nell’MCU, Black Panther: Wakanda Forever attraversa delle situazioni estremamente attuali e di conseguenza reali. Dopo aver scoperto le favolose risorse naturali che il Wakanda possiede, e dopo che al comando non c’è più un uomo ecco che le potenze mondiali si scatenano per cercare di accaparrarsene una fetta.

Ovviamente non si fermeranno finché non le avranno ottenute e, se sono potente e non riesco ad ottenerle legalmente, possono sempre utilizzare i loro soldati super specializzati in missioni segrete no? Non è legale? Ma se la missione è segreta chi li scopre?

Le super potenze vanno avanti sempre pensando di essere superiori agli altri perfino migliori ed è inconcepibile che qualcuno che venga considerato inferiore possa essere fornito di risorse naturali che le super potenze non hanno. E’ l’idea da cui prende spunto l’intero concetto di supremazia no?

Rifugiandosi ovviamente dietro alla scusa del “se dovesse succedere qualcosa, c’è il diritto di potersi difendere”

Non importa che nonostante Wakanda possieda il vibranio da secoli, non ha mai cercato di utilizzarlo contro qualcuno di terrestre.

Sono sempre gli essere umani ad essere gli esseri più pericolosi per la propria specie.

E viene mostrato anche nel racconto di Namor quando narra tutta la sua storia e la nascita del suo popolo. Soprattutto spiega come l’aver mostrato la vera Wakanda al mondo “in superficie” abbia messo in pericolo tutta la popolazione sottomarina di Talokan.

La recensione continua a pagina due

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