Si è svolta virtualmente la conferenza stampa di Zero, la nuova serie originale Netflix. Presente insieme al cast, anche Antonio Dikele Distefano ideatore della serie
In occasione dell’uscita di Zero, la nuova serie originale italiana disponibile dal 21 aprile 2021 in tutti i paesi del mondo in cui il servizio è attivo, si è tenuta oggi la conferenza stampa virtuale.
Presenti all’evento Antonio Dikele Distefano autore del libro Non ho mai avuto la mia età da cui è stata tratta la serie e il cast principale composto da Giuseppe Dave Seke (Zero/Omar), Haroun Fall (Sharif), Beatrice Grannò (Anna), Richard Dylan Magon (Momo), Daniela Scattolin (Sara), Madior Fall (Inno) e Virginia Diop (Awa).
Prima delle domande Antonio Dikele Distefano ideatore della serie Zero, ha voluto fare un discorso introduttivo:
Quando mi è stato proposto di fare questa serie riflettevo sul fatto che in Italia non c’è una cultura di attori o registi di colore. Ma ci sono, ci siamo, esistiamo e bisogna coinvolgerci. Credo che Zero sia la prima finestra verso una rappresentazione migliore del paese. Quando ho iniziato a pensare alla serie mi chiedevo: Io sono un grande amante amante dei manga, mi sono detto ma tu pensa a un supereroe nero italiano. Il discorso dell’invisibilità è una metafora”.
Come hai adattato il romanzo alla serie?
Antonio Dikele Distefano:
La serie è ispirata al mio romanzo, ma il romanzo è diverso. Devo essere onesto … Il mondo del Barrio è un mondo che abbiamo scoperto solo quando abbiamo iniziato a scrivere la serie. Metà degli sceneggiatori sono di Roma quindi abbiamo dovuto fare un sopraluogo e studiare bene la zona Abbiamo anche incontrato un gruppo di ragazzi che ci hanno raccontato di essere stati cacciati dal quartiere. Èd è stato proprio qui che abbiamo avuto l’idea iniziale.
Com’è stato per te interpretare Zero?
Giuseppe Dave Seke:
Per me è stato assurdo all’inizio, non avevo mai fatto l’attore, ricordo che non appena ho ricevuto la notizia di esser stato preso ero felicissimo ma poi… Ho passato le ore successive con il panico, continuavo a pensare di non essere in grado di affrontare un ruolo del genere ma poi mi sono fatto forza e sono andato avanti.
Inoltre tutto il cast ha raccontato come ha vissuto i lockdown e le riprese durante la pandemia di Coronavirus. Hanno sottolineato come il loro legame si sia rafforzato nei tre mesi in cui vivevano tutti assieme in un albergo, di come sono diventati grandi amici, una famiglia. “Ognuno supporta l’altro”
Quando è stato chiesto al cast chi sono i loro supereroi tutte le ragazze del cast hanno risposto la mamma, mentre gli uomini ovviamente, hanno menzionato i loro papà.
ZERO è la nuova serie originale italiana Netflix in 8 episodi nata da un’idea di Antonio Dikele Distefano e prodotta da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film, disponibile su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 21 aprile.
Sinossi
ZERO racconta la storia di un timido ragazzo con uno straordinario superpotere, diventare invisibile. Non un supereroe, ma un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in pericolo. Zero dovrà indossare gli scomodi panni di eroe, suo malgrado e, nella sua avventura, scoprirà l’amicizia di Sharif, Inno, Momo e Sara, e forse anche l’amore.
Colonna Sonora di Zero
Il compositore delle musiche, ideate appositamente per Zero, èYakamoto Kotzuga. Tra i brani principali presenti nella colonna sonora, l’inedito di Mahmood che ha anche accompagnato il trailer, dal titolo Zero, scritto da A. Mahmood, D. Petrella, D. Faini e prodotto da Dardust, che chiude la serie e che farà parte del nuovo album di Mahmood in uscita in primavera.
Inoltre, l’artista ricopre l’importante ruolo di music supervisor dell’ultimo episodio, per il quale ha curato la selezione musicale. Nel primo episodio, è presente il brano Red Bull 64 Bars x Zero di Marracash prodotto da Marz, dal titolo “64 barre di Paura”, anche nel teaser di ZERO, attualmente disponibile in esclusiva su www.redbull.com/64bars.
La parola ai registi
ZERO è stata un’esperienza entusiasmante. È una serie che racconta un mondo “invisibile” eppure presente, quotidiano. Con un rider, un ragazzo di seconda generazione, come protagonista.
È il primo passo verso un universo più ampio, verso un futuro di inclusione e valorizzazione della differenza.
La regia si è messa a servizio del racconto e ha fatto squadra per esplorare un linguaggio contemporaneo e accessibile alle nuove generazioni e rendere giustizia a una storia che è soprattutto storia di personaggi.
Netflix ci ha offerto non solo l’opportunità di lavorare su tematiche di inclusione con un approccio fresco e inedito, ma la diversità è un tratto fondamentale anche nella scelta del team di regia.
Abbiamo tutti già affrontato temi che parlavano di inclusione, multiculturalità, diversità di genere, ma qui abbiamo lavorato insieme all’interno di un progetto comune, condiviso e soprattutto pionieristico, nuovo.
La collaborazione tra di noi, la comunicazione, lo scambio, sono stati continui. E ognuno di noi l’ha sentito come un privilegio.
E voi che cosa ne pensate di questa nuova serie?
Potete darci la vostra opinione se vi va, scrivendo un commento qui sotto.
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