La nostra recensione de La Regina Carlotta – Una storia di Bridgerton, il prequel Netflix creato da Shonda Rhimes sulla giovane sovrana
Su Netflix arriva la serie ‘La Regina Carlotta – Una storia di Bridgerton’ l’attesissimo prequel dell’universo Bridgerton con protagonista la giovane sovrana Carlotta. I sei episodi disponibili creati da Shonda Rhimes vedono nel cast India Amarteifio nel ruolo della Regina e Corey Mylchreest come il giovane Re Giorgio, invece le attrici Golda Rosheuvel, Adjoa Andoh e Ruth Gemmell tornano nei panni dei loro personaggi originali. Ci avrà convinto il primo spin-off del franchise? Ecco la nostra recensione de ‘La Regina Carlotta – Una storia di Bridgerton’.
La Regina Carlotta – Una storia di Bridgerton: Recensione
Il prequel racconta l’ascesa della Regina Carlotta, Charlotte per i nostri amici britannici, una giovane donna promessa in sposa al regnante della Casa Reale più potente d’Europa. A causa della malattia del marito e della riluttanza incontrata a corte, la giovane dovrà combattere per la sua identità e per la felicità del suo matrimonio.
La creatrice Shonda Rhimes realizza il ritratto di una ragazza forte e coraggiosa che non si fa abbattere da nessuno. La sua sicurezza si denota fin dai primi minuti, ma sarà la vita di corte a rendere il personaggio una donna da ammirare. Merito anche della sua interprete India Amarteifio, una piacevole scoperta.
L’universo Bridgerton
Ad accogliere gli spettatori nella serie ‘La Regina Carlotta – Una storia di Bridgerton’ è una vecchia conoscenza, ovvero Lady Whistledown. La ora non più misteriosa storyteller dei pettegolezzi di corte ha infatti il ruolo di guidare il pubblico nelle storie romanzate raccontate nel prequel, diventando una sorta di testimone tra le due serie. Ma la voce fuori campo non è il solo elemento inserito a ricordarci di essere nell’universo Bridgerton.
La creatrice Shonda Rhimes ha voluto a tutti i costi presentare tre dei personaggi presenti nella serie originale per continuare a parlare al femminile. La Regina Carlotta, ovviamente, e le giovani Lady Danbury e Violet, futura moglie di Edmund Bridgerton. Grazie ai continui passaggi temporali tra il presente e il futuro, o tra il presente e il passato, vengono raccontate le storie di formazione di tre personaggi femminili dalla diversa caratura e dal diverso vissuto. I
l pubblico assiste all’evoluzione dei matrimoni, del rapporto genitori e figli e degli amori che hanno caratterizzato le vite dei tre personaggi, facendo capire meglio il perchè ognuna di loro si comporti in un certo modo da adulta.
Shonda Rhimes e l’inclusione
Shonda Rhimes affronta in modo più esplicito l’inclusione. Complice una protagonista dalla pelle scura, questa volta le varie etnie e provenienze non si mescolano in maniera naturale ma per via di quello che viene chiamato “Il grande esperimento”, ovvero un modo per includere anche le persone di colore nell’aristocrazia inglese passando per un matrimonio Reale misto.
Con ciò, la Rhimes rende più che contemporanea la serie in costume uscendo del tutto fuori dai binari della verità storica e abbracciando le varie facce dell’inclusione. Ne ‘La Regina Carlotta – Una storia di Bridgerton’ sono finalmente presenti i pregiudizi razzisti degli aristocratici di corte, la voglia di rivalsa della comunità e tanta ipocrisia da parte dei potenti.