The Handmaid’s Tale 5 x03: Recensione dell'episodio "Border"

Ecco la nostra recensione del terzo episodio di The Handmaid’s Tale 5 dal titolo “Border” (Confine), dove ci vengono date alcune risposte

Dopo i primi due episodi di The Handmaid’s Tale 5 (qui la nostra recensione) sulla piattaforma streaming Hulu, e in Italia su TimVision, questa settimana è arrivato il terzo episodio dal titolo “Border” (Confine). Ecco la nostra recensione.

The Handmaid’s Tale 5×03: Recensione dell’episodio “Border” (Confine)

Sapete quella sensazione euforica di gioia infinita che provate nel momento in cui scoprite che tutte le vostre teorie erano corrette? Ecco in questo terzo episodio di The Handmaid’s Tale 5, tutte le mie teorie sono andate a farsi benedire da Rose a Serena e perfino Tuello, ma andiamo con ordine…

Nel terzo episodio di The Handmaid’s Tale 5 troviamo una June ancora sconvolta dopo aver visto sua figlia a fianco della perfida Serena durante i funerali di Stato del defunto Fred Waterford.

Deve essere una sensazione terribile non sapere che cosa stia succedendo, vedere il tuo aguzzino, la persona che assieme a tuo marito ti ha torturato per anni accanto a tua figlia, senza che tu possa far nulla, senza che tu possa proteggerla tenerla al sicuro. Si sarà sentita completamente impotente, di nuovo in trappola nonostante si trovi in Canada.

The Handmaid’s Tale 5x03: Recensione dell'episodio "Border"

Nella disperazione però, June riesce ad intravedere un filo di luce quando conosce la resistenza, il May Day, non l’idea astratta nata per sopravvivenza ma l’organizzazione che combatte Gilead, che fornisce aiuti a chi è prigioniero del regime. Il May Day esiste, esiste per davvero.

Ed è grazie al May Day che June riesce a parlare con Nick dove quest’ultimo la rassicura che Hannah sta bene ed è al sicuro. Purtroppo però scopre anche che Nick ha dovuto prendere una nuova moglie. (Io che mi ero fatta 1000 film mentali e invece Nick l’ha sposata solo per fare carriera)

Molto toccante la telefonata tra i due, entrambi sanno che non avranno mai un futuro insieme ma questo non gli impedisce di amarsi anche se, inevitabilmente, sono costretti a dirsi addio.

Tuello da che parte stai?

L’ambiguo, elusivo, criptico e enigmatico Mark Tuello in questo momento, si trova anche lui a Gilead. Per indagare? Proteggere Serena? Trovare alleati? Per curiosità? E chi può dirlo. Questo personaggio è una emerita incognita, prima sembra che sia perdutamente innamorato di Serena, poi che la stia usando per scoprire i segreti di Gilead. Non c’è dubbio che Tuello abbia un secondo fine ma il modo in cui si rapporta con Serena sembra sempre più intimo.

The Handmaid’s Tale 5x03: Recensione dell'episodio "Border"
The Handmaid’s Tale 5×03: Recensione dell’episodio “Border”

Serena

Uno dei personaggi più complessi di questa serie televisiva dopo cinque stagioni rimane sicuramente Serena. Serena soffre del disturbo narcisistico di personalità. Per chi non ne avesse familiarità recita la sua definizione:

Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo della personalità i cui sintomi principali sono egocentrismo patologico, deficit nella capacità di provare empatia verso altri individui e bisogno di percepire ammirazione, che iniziano entro la prima età adulta e sono presenti in svariati contesti.

Vi ricorda qualcuno?

Serena, in un certo senso, è stata la madre fondatrice di Gilead. Se vi ricordate, tutto cominciò dal libro che scrisse: “A Woman’s Place” (Il Posto di una Donna), poi i bombardamenti, fino a quando non le è stato chiesto di fare un passo indietro e di stare appunto, al suo posto.

La voglia non solo di far parte di quel mondo, ma anche di plasmarlo a suo piacimento è più forte si tutto. Anche nel settimo episodio della seconda stagione, subito dopo che la nuova OfGlen si è fatta esplodere mandando il comandante Waterford in ospedale in stato di incoscienza è Serena ad occuparsi di tutto, scrive perfino delle ordinanze che poi fa correggere a June.

Non credo che abbia mai superato il fatto che il suo contributo non le sia stato riconosciuto, e ora che si sente potente e conosciuta in tutto il mondo, Serena vuole un posto a tavola con i potenti, vuole essere una Leader.

Ovviamente essendo una donna ha bisogno di un uomo al suo fianco e chi meglio di Lawrence potrebbe riempire quel posto vuoto? Ad un primo sguardo sembrerebbe la soluzione ottimale per entrambi, solo che entrambi sono due figure imprevedibili ed egoiste, molto egoiste. Se la soluzione ottimale diviene anche la più pericolosa e scomoda, allora è meglio lasciar perdere.

Da una parte mi dispiace, sarebbe stato interessante vedere il matrimonio tra questi due personaggi ma d’altro canto se Serena fosse rimasta a Gilead non sarebbe stato possibile osservare la vera ascesa di Gilead in Canada.

The Handmaid’s Tale 5x03: Recensione dell'episodio "Border"

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