Intervista a Denise Capezza - foto di Guido Stazzoni

La nostra intervista a Denise Capezza, uno dei volti più noti della serialità italiana. Il suo lavoro in ‘Unwanted – Ostaggi del mare’ e l’incontro con David Cronenberg

Denise Capezza è tra le attrici italiane più promettenti della sua generazione. Dopo aver iniziato la sua carriera, appena vent’enne, nelle serie tv Turche lasciando il suo Paese e immergendosi in una realtà tutta nuova, l’attrice napoletana decide di fare ritorno in Italia. Qui recita nelle produzioni seriali più importanti dell’ultimo decennio, come ‘Gomorra – La serie’ e ‘Baby’, e nella Prima Stagione della serie Rai ‘Vincenzo Malinconico’. In queste settimane, l’abbiamo vista nel cast della serie ‘Unwanted – Ostaggi del mare’ disponibile su Sky e NOW, dove interpreta il personaggio di Diletta.

Noi di Bingy News abbiamo avuto il piacere di intervistare Denise Capezza chiacchierando del suo ultimo progetto, dell’inizio della sua carriera e dell’incontro con il regista David Cronenberg.

Intervista a Denise Capezza

Denise Capezza Intervista
Intervista a Denise Capezza

Bingy News: Nella serie ‘Unwanted – Ostaggi del mare’ interpreti Diletta, una giovane donna che sogna di diventare madre. Puoi raccontarci qualcosa di più del tuo personaggio? 

Denise Capezza: Diletta è una donna volitiva e determinata. Ha un carattere limpido, nel senso che è libera da ogni pregiudizio e dice sempre quello che pensa, che spesso è in contrasto rispetto alla visione del marito Nicola (interpretato da Marco Palvetti). E’ una donna umile, per lei la felicità è un concetto semplice: una casa, un bambino, una famiglia. La crociera arriva con un obiettivo preciso, una cura contro lo stress e la fatica, per riuscire finalmente a rilassarsi e fare il primo di quei figli che tardano ad arrivare. Il suo è un dolore profondo e mai sopito. 

Quando i migranti verranno accolti a bordo mostra fin da subito compassione, forse anche per disinteresse culturale rispetto alla questione politica. Se Nicola ha un atteggiamento disincantato e duro, Diletta è invece più sognatrice. A parlare infatti è soprattutto il suo desiderio di maternità. Dal primo momento che vede la piccola Miracle, figlia di una migrante, se ne innamora completamente e sogna di prendersene cura come se fosse sua.

Probabile è che dietro il desiderio di “salvarla” si nasconda anche dell’egoismo mascherato da umanità. La serie mette infatti in scena lo scontro ravvicinato tra il mondo dei migranti ed il mondo occidentale, sbugiardando ipocrisie celate dal sentimentalismo ed ideali fittizi. 

BN: E in che modo sei riuscita a rendere più tuo il personaggio?

DC: In tutti i personaggi c’è inevitabilmente una parte di noi, anche quando ci sembrano tanto lontani, non si può mai trascendere dall’io. Si celano, tanti possibili scenari dietro la personalità di ognuno, aspetti che neanche sappiamo di avere, o che non abbiamo mai messo alla prova fino in fondo.

Ecco, i personaggi sono l’occasione per farlo, sono un modo per approfondire la propria natura e, più in generale, quella umana. Diletta si esprime diversamente da me, ha avuto una vita diversa, ha dei sogni e delle ambizioni diverse, eppure c’è qualcosa di me in lei. Ho immaginato di aver vissuto la sua vita, di avere i suoi desideri, di vivere le sue angosce. 

Denise Capezza Intervista
Intervista a Denise Capezza

BN: Tornando ai temi della serie, si parla di immigrazione e dello scontro tra due realtà ben diverse. Temi attuali che spesso generano un dibattito molto acceso. Avevi qualche timore prima di iniziare a girare, soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza del pubblico che forse non è propriamente ancora pronto?

DC: Da artisti credo che abbiamo il dovere di parlare di certe tematiche per quanto scomode possano essere, ma è cosa sempre più rara che ci venga concessa questa possibilità. Forse il pubblico non è pronto o forse è più facile per tutti noi voltare la testa dall’altra parte dopo che qualcuno ha nascosto la polvere sotto al tappeto. La realtà è però cosi schiacciante che non la si può ignorare a lungo.

In questa serie vengono affrontati temi importanti ed io sono felice di farne parte, e non ho mai avuto paura di come avrebbe reagito il pubblico, perché quando sposo un progetto e affronto un personaggio non mi pongo questo tipo di problema. Temo che, altrimenti, la performance possa diventare reverenziale, come se si volesse strizzare l’occhio al compiacimento di chissà chi. Una cosa che ho maturato nel tempo. L’importante è dare autenticità al racconto.

BN: In conferenza stampa abbiamo scoperto che ‘Unwanted’ è stata girata su una vera nave da crociera, come avete vissuto voi attori questo set alternativo?

DC: Abbiamo avuto la possibilità di vivere nello stesso ambiente dei personaggi, è stato immersivo per le performance, sicuramente un vantaggio. All’inizio ero spaventata all’idea di dover vivere in questa sorta di microcosmo. E, invece, quest’incontro con attori e maestranze provenienti da più parti del mondo è stato sorprendente!

Ci ritrovavamo spesso a condividere lunghe chiacchierate dopo le riprese, affrontando temi profondissimi con una tale armonia ed intimità come se ci conoscessimo da sempre! E pensare che il novanta percento delle volte che degli attori si ritrovano allo stesso tavolo, l’argomento imperante è quasi sempre la recitazione, o tutto ciò che riguarda il nostro lavoro, e spesso il malcontento e la competizione (anche celata) la fa da padrone.

Contrariamente, su questo set è avvenuto così di rado che si innestassero certe dinamiche, che talvolta mi sono quasi dimenticata che stavo condividendo quell’esperienza con dei colleghi. I temi affrontati sono stati innumerevoli e sempre di altissima riflessione umana. Tra le comparse c’erano persone che hanno davvero vissuto il viaggio e che ci hanno raccontato le loro storie, abbiamo parlato della fede, della religione, del superamento della paura, fino a divertirci con i giochi da tavola più semplici. C’era il piacere e una rinnovata scoperta dell’importanza del contatto umano e della condivisione.   

Intervista a Denise Capezza - foto di Guido Stazzoni
Intervista a Denise Capezza – foto di Guido Stazzoni

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Di Valentina Turci

Nata e cresciuta a pane e serie tv. La sua carriera nell'informazione inizia nel 2013 muovendo i primi passi nei magazine locali, per poi specializzarsi nel settore dell'intrattenimento.

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