BN: Ho scoperto che hai iniziato la tua carriera giovanissima con le serie tv turche, ti sei trasferita e hai dovuto imparare una nuova lingua. Cosa ricordi di quel periodo?
DC: Ho ricordi contrastanti. Avevo vent’anni e mi ero appena trasferita a Roma per continuare a studiare recitazione. E fui scelta quasi subito come protagonista della serie tv turca “Ucurum”, che affrontava il delicato tema del traffico di esseri umani. Mi ritrovai così a essere catapultata ad Istanbul e ad interpretare un personaggio difficilissimo alla mia prima esperienza lavorativa importante, in una lingua complessa come il turco che non conoscevo affatto!
I ritmi di lavoro erano serratissimi, alle volte non avevo neanche il tempo di memorizzare le battute e mi è capitato anche di lavorare per ventiquattro ore consecutive senza sosta. Il primo periodo di riprese è stato estenuante ed ho pensato spesso di rinunciare, ma ho resistito e sono felice di averlo fatto!
L’attenzione rivolta al progetto fu fin da subito enorme, una serie coraggiosa che ebbe l’ardire di portare in prima serata sul principale canale di stato un tema così delicato e scomodo, in un paese conservatore come la Turchia. Quando poi iniziai a padroneggiare la lingua, a comprendere quella cultura e a guardare le cose dal punto di vista di chi era nato lì, quell’esperienza iniziò a trasformarsi nella più bella e formativa della mia vita. Sarei dovuta restare ad Istanbul solo per otto mesi e, invece, sono finita col viverci per ben quattro anni! La vita è davvero imprevedibile.
BN: Nel 2022 hai lavorato con David Cronenberg nel film ‘Crimes of the future’. In un’intervista hai dichiarato del regista “è un uomo dolcissimo” il che si distanzia molto dai suoi film. Ma com’è stato lavorare con lui?
DC: David ha rappresentato gli aspetti più nascosti e perversi dell’animo umano, eppure ci sono stati nei suoi film anche molti attimi di estrema umanità e tenerezza, a tratti anche di comicità. Però si.. lo ammetto! Non mi aspettavo di ritrovarne così tanta in lui. E’ un uomo simpatico, intelligente, pacato e colto e non si prende troppo sul serio! Mi ha stupito che non appena arrivata ad Atene, dove si è girato il film, mi abbia dedicato un’ora del suo tempo per raccontarmi del film e del personaggio, cosa non affatto scontata in Italia, anche quando hai ruoli da protagonista.
L’attenzione che questi maestri rivolgono ad ogni dettaglio, ad ogni pennellata del loro quadro è sorprendente, come sorprendente è stato il suo entusiasmo. Dopo anni in questo settore si diverte ancora come un bambino a fare i suoi film, ama e rispetta i suoi attori e tutte le maestranze, e per questo ottiene rispetto. Lavorare con lui è stato semplice e divertente.
BN: Ritornando alle serie tv, hai lavorato nelle produzioni italiane più importanti come ‘Gomorra’, ‘Baby’, “Bang Bang Baby”. Hai interpretando personaggi molto complicati (nel primo, ad esempio, la moglie di un camorrista che ha una relazione con un altro uomo e, nella seconda, una maîtresse). In che modo sei riuscita a costruirli nella loro complessità?
DC: Fanno parte di due ambienti a me molto lontani. Ho studiato quelle realtà e poi mi sono documentata sulla vita di donne della loro età che avessero vissuto quegli scenari. Studio molto ma, una volta assorbite tutte le informazioni, ho una propensione naturale a togliere tutto ciò che è intellettuale rispetto all’approccio al personaggio, cercando di farmi guidare dall’istinto e da ciò che accade in quel momento in scena.
BN: Hai una carriera potremmo dire completa: serie tv…cinema…Ma quali sono i tuoi sogni?
Denise Capezza: “Io sono innamorata del lavoro di Matteo Garrone, che reputo essere il più grande regista italiano vivente. Lavorare con lui sarebbe un regalo enorme, è un maestro che si mette spesso al servizio degli ultimi. Ha un grandissimo talento, anche nel dirigere gli attori. Ho ascoltato tante sue interviste e ho capito che riesce a mettere gli attori davvero nelle condizioni ideali per comprendere il viaggio dei loro personaggi. Ha un rapporto simbiotico con i suoi interpreti e lavora molto sull’imprevisto.
Per quanto riguarda i personaggi, i miei sogni si stanno piano piano già avverando. Se inizialmente mi venivano offerti dei ruoli legati necessariamente ad una femminilità evidente, adesso sento di essere in un momento della mia carriera in cui anche questo aspetto può essere trasceso, finalmente iniziano a immaginarmi in scenari molto differenti da quelli più scontati e sono felice di questo!”
Ma Denise Capezza non sembra affatto volersi fermare. Nel 2024 è prevista l’uscita della serie Netflix ‘Inganno’ per la regia di Pappi Corsicato, ‘Underbois’, la serie fantasy prodotta da Lotus per Disney+ con la regia di Andrea De Sica. Di recente, ha terminato le riprese di una nuova serie per Prime Video dove è tra i protagonisti e ha da poco iniziato a lavorare su un progetto per Paramount+, scritto da Margaret Mazzantini e diretto da Maria Sole Tognazzi. A breve, alla 41esima edizione del Torino Film Festival verrà presentato ‘Holy shoes’, una produzione Pepito, opera prima di Luigi Di Capua, che la vede come co-protagonista accanto a Simone Liberati.
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